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LVL Wedding

Lorenzo Pezzotti

Girando l'Italia e lavorando nelle migliori discoteche abbiamo avuto mododi conoscere tantissimi personaggi della notte. Tra i tanti, uno di quelli che maggiormente ci ha incuriosito e col quale è poi nata una bellissima amicizia, è Lorenzo Pezzotti: vocalist dal volto glitterato, con una storia interessante alle spalle… Ve lo presentiamo…

Cavalli-ff-web Lorenzo, iniziamo subito dalla storia legata al tuo trucco. La particolarità della mascherina in glitter come nasce?
Nasce da lontano e per caso, precisamente a Miami in Florida alla fine degli anni 90 (‘97-'98). Ero inviato, con altri ragazzi, di un gruppo di radio locali e della radio svizzera al Winter Music Conference di Miami. Lì, ad una serata di gala, alcuni investitori italoamericani cercavano qualcuno che parlasse italiano e introducesse due giovani cantanti, che, se non ricordo male, erano state per la prima volta a Sanremo: Paola e Chiara. Chiesero a me e il responsabile dell'animazione della serata mi vide e mi disse: “così no!! Ero vestito tipo prima comunione”. Mi sfilò la camicia e mi lascio giacca e pantalone eleganti, mi prestò un paio di sandali laccati nero glitte e mi fece togliere le scarpe, mi legò i capelli in una specie di chignon, perché a quei tempi avevo i capelli ricci lunghi fino alle spalle ed in fine con una crema mischiata a glitter, usata per cospargere i corpi di tutti i ballerini e ballerine. Mi sporcò il petto e mi fece una striscia sugli occhi… Poi venni buttato sul palco e così nacque il mio trucco. All'inizio era solo accennato poi con gli anni è diventato sempre più brillantinato e di seguito venne anche il travestimento, che all'inizio non c'era…

10904455_10153001336718205_4207056813191789942_oChe cosa ti ha spinto anni fa ad intraprendere questa carriera?
è stata tutta una casualità, sperimentazione, voglia di divertirsi ed incontri speciali… Ho iniziato in oratorio e nelle feste di piazza, poi in radio con rubriche e trasmissioni di intrattenimento. Dopo Miami iniziai con amici e con la radio a organizzare serate in discoteca, provai a vestirmi in modo strano, conobbi alcuni Djs che mi invitarono alle loro serate in giro per l'Europa fino ad approdare allo Skylight di San Bonifacio dove ho iniziato a travestirmi e a collaborare stabilmente in discoteca. Più o meno 10 anni fa, grazie a Marc Leisure, venni invitato al KitschMe a Milano poi arrivarono Pourhomme e i MaGAYzzini!

L'arrivo su una scena internazionale come ha influito sulla tua formazione artistica?
Ho la fortuna, l'onore e l'estremo piacere di stare in una splendida meravigliosa famiglia fatta di persone straordinarie e di artisti meravigliosi. Questo ambiente ha fatto crescere in me l'idea di una libera forma artistica in movimento ed in evoluzione, senza bisogno di definizioni o categorie di appartenenza. La libertà del divertimento, l'assenza di un perimetro o di una definizione dell'espressione artistica, la trasgressione estrema diventa naturale familiarità: questa è la vita notturna che ho sempre vissuto, unita alla consapevolezza profonda che servono regole chiare e serietà nell'organizzazione e nella programmazione “dell'arte della notte”.
Ognuno esprime se stesso come meglio crede: deve cercare di essere il più vero possibile, in quello che dice e fa, prendendosene sempre le proprie responsabilità.
Spesso ricordo la frase finale di Agrado il personaggio del film “Tutto su mia madre” di Pedro Almodóvar, racchiude perfettamente il mio pensiero: “Una più è autentica quanto più somiglia all'idea che ha sognato di se stessa”.
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Quali differenze credi ci siano tra l'Italia e l'estero per quanto riguarda la nightlife?
Io mi baso sempre sulle mie esperienze personali. All'estero ho vissuto notti estreme, al limite della tolleranza umana a Berlino; notti di pura festa orgiastica al carnevale di Rio; notti artisticamente indimenticabili in Spagna; chic e molto impostate a Parigi; hollywoodiane a bordo piscina in villa privata a Los Angeles; divertenti e scanzonate a Londra; calde, bollenti ed emozionanti a Miami; buie, eccitanti, sorprendenti, inaspettate a New York e le stesse emozioni e sensazioni le ho provate a Milano, Roma, Torre del Lago, Venezia, Padova, San Bonifacio, Napoli… Credo che sia lo spirito che si ha. Non ci sono differenze sostanziali, solo che noi Italiani siamo un po' esterofili, quando siamo all'estero vediamo tutto più bello e particolare, in realtà anche noi Italiani quando siamo all'estero siamo molto meglio che in Italia.
Tutti i connazionali che ho incontrato all'estero sono più disponibili, più divertenti, meno lamentosi e soprattutto non hanno chiusure mentali, forse perché sono in vacanza…
O forse perché hanno lo spirito giusto. Io credo molto in questo, nella voglia di divertirsi, senza preoccuparsi troppo se qualcuno ci conosce o di che cosa possono pensare gli altri. Questa penso che sia l'unica differenza vera, il nostro atteggiamento personale. Quanto detto naturalmente esula dai limiti legislativi e logistici dei vari paesi.
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Un tuo sogno nel cassetto?
Sogno che un giorno, non troppo lontano, non vi siano più distinzioni di locali , di presentazioni, di categorie in gay, etero, lesbo, friendly, trans, apparteneze etniche e o religiose. Non perché le persone non possono ritrovarsi quando lo desiderano tra chi ha uguali interessi o piaceri, ma semplicemente perché sogno una società dove tutto è senza distinzione ed ognuno è libero di esprimersi liberamente senza definizioni ghettizzanti.
Frasi come “Ti presento un mio amico gay?”, “Ma tu sei Trans?”, “Sei gay attivo o passivo?” mi terrorizzano per la stupidità di chi le pronuncia.
Sogno che gli esseri umani un giorno non si preoccupino più del sesso di nascita, delle inclinazioni sessuali, della razza o della religione.
Nel frattempo se le nostre istituzioni ci aiutassero con una parificazione dei diritti, tutto sarebbe più facile.
Visto che non togliamo diritti a nessuno anzi chiediamo solo che tutti ne abbiano di più. Resto un inguaribile sognatore!!

Come ti vedi tra vent'anni?
Tra vent'anni ne avrò sessanta e sarò io fastidioso, chiccarone, polemico, sboccato, chiassoso, un po' più rugoso, stropicciato, morbido, informe…glitterato e con tanta voglia di fare, raccontare, costruire, voglia di scoprire, conoscere e amare… e con la speranza di avere accanto le persone meravigliose che mi stanno vicino da anni e che rendono la mia vita così bella, ricca e affascinante.

a cura di La Wanda Gastrica

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