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Chi non ricorda Salvatore Inguì, primo Mister Gay Italia tutto siciliano? Era il 1997 quando Salvatore apparve in tutti i rotocalchi come il ragazzo del profondo Sud che, rotti schemi e retaggi atavici, osò sfidare tutto e tutti e si presentò al Concorso di bellezza “Mister Gay Italia” di Bergamo. Vinse il Primo Premio ed ebbe subito successo e notorietà. Ma al ragazzo semplice i riflettori non interessavano.
Il suo sogno era quello di ritornare nella sua Palermo, vicino alla famiglia che lo ha sempre amato. Bellissime le parole del padre (tratte dal romanzo “Stella del Sud”, biografia romanzata di Salvatore Inguì – scritto da Riccardo Di Salvo nel 2008, ed. Aletti) nel momento in cui apprende dalla tv dell'omosessualità del figlio:“è a natura ca u vosi accussì. È nostru figghiu. U vogghiu beni u stissu”.
Quanto pathos nella storia dell'umile emigrato che dal profondo Sud viene al Nord e vive una propria bohème, senza maledettismi baudelairiani! Bello ma non molto dannato, con un cuore in perenne fibrillazione amorosa, come un eroe di Carolina Invernizio.
È di questa fibrillazione, Salvatore ha fatto tesoro. Oggi lo ritroviamo nell'amata Sicilia accanto ad Antonio. Il suo compagno, già maestro d'arte nella lavorazione della ceramica. Si amano, insieme hanno creato un laboratorio artigianale di bellezza tipicamente mediterranea. Artisti e amanti inseparabili danno vita alle meraviglie che solo la ceramica modellata e decorata da veri maestri può regalarci. Girano i mercati d'arte di tutta la Trinacria e partecipano a prestigiose mostre dove espongono i loro gioielli fatti d'amore, di colore e di luce viva.
di Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese
