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2018 Calcio e gay: che cos’è cambiato?

Un sondaggio internazionale dell’app Forza Football interroga direttamente i tifosi del globo fotografando la situazione attuale. Dai dati emersi non mancano le sorprese e visto che a rispondere sono stati direttamente gli appassionati di questo sport, ciò che emerge è il punto di vista degli spalti ed è proprio da qui che arriva la prima “richiesta d’aiuto” che noi giriamo a tutti i club calcistici.

 

Secondo un sondaggio internazionale fortemente voluto da Forza Football, l’app gratuita che permette di seguire in diretta le partite di calcio di tutto il mondo, è in crescita il numero dei tifosi del pallone pronti ad accogliere all’interno della propria squadra del cuore i calciatori gay e bisex. La ricerca – supportata da Stonewall:, l’associazione benefica di uguaglianza tra lesbiche, gay, bisessuali e trans (LGBT) d’Europa – si basa su oltre 50.000 supporter di Forza Football provenienti da 38 Paesi in cinque continenti. Lo scopo dell’indagine, in prossimità dei mondiali che si terranno in Russia dal 14 giugno 2018, è di abbattere i tabù che da sempre riguardano il calcio e la comunità Lgbt.Agli intervistati di tutto il mondo sono state proposte le stesse domande e dalle risposte pervenute Forza Football ha potuto tracciare, per ogni Paese, un particolare profilo.

Vedresti favorevolmente il coming out di alcuni giocatori della tua nazionale sportiva?
A livello globale il 76% dei partecipanti ha affermato che non avrebbe alcun problema ad accettare calciatori omosessuali. L’Islanda e l’Irlanda con 87% seguite dalla Gran Bretagna con l’80%, sono i tre Paesi che hanno registrato il maggior numero di tifosi pronti ad accogliere in squadra un atleta rainbow. Ai piedi della classifica ci sono l’Egitto (10%), L’Arabia Saudita (11%), la Giordania (18%) e il Qatar (14%); il bello, si fa per dire, che quest’ultimo sarà sede dei Mondiali di Calcio nel 2022, mentre la Russia, padrona di casa per il 2018, con il 26% si registra nelle ultime dieci nazioni. Ma come hanno risposto i nostri tifosi? Con il 62% dei favorevoli l’Italia si piazza nel mezzo della graduatoria e, a sorpresa, fa meglio dei francesi (56%) e dei tedeschi (59%) .

La FIFA dovrebbe considerare i diritti LGBT al momento di decidere chi ospita i tornei internazionali?
Globalmente il 64% degli interrogati risponde favorevolmente. L’Islanda, con il 77%, ha ottenuto il punteggio più alto distaccando l’Irlanda, seconda classificata, con sette punti percentuali. Mentre i tifosi delle nazioni ospitanti i prossimi appuntamenti con la Coppa del Mondo sono, con il 14% Qatar e 26% Russia, in fondo alla graduatoria.
A rispondere positivamente c’è la Spagna (69%), la Svezia (68%), la Norvegia (68%), la Danimarca (66%), la Grecia (62%), l’Italia (60%), il Messico (60%), l’Austria (57%), l’Olanda (57%), il Belgio (57%), la Francia (56%), la Repubblica Ceca (56%), la Germania (55%), la Svizzera (55%), l’Albania, (54%), la Colombia (54%) e la Slovacchia (52%). La Romania e il Brasile con il 50% rimangono nel mezzo, mentre la maggioranza non è stata varcata in Turchia (49%), Ucraina (48%), Polonia (44%), Marocco (37%), Indonesia (36%), Croazia (33%), Giordania (22%), Egitto (19%) Emirati Arabi e Arabia Saudita (14%).

Altro interrogativo riguarda l’abuso omofobico.
il 68% degli intervistati ha detto che l’educazione dei tifosi sui diritti della comunità LGBT dovrebbe provenire da molte fonti diverse, ma soprattutto dagli stessi club locali. A sostenerlo a gran voce sono gli spagnoli (82%); molto meno convinti sono gli interrogati dell’Arabia Saudita (23%), ma quest’ultimo numero va guardato e analizzato con occhi diversi. il dato interessante che dovrebbe farci riflettere è il netto passo in avanti, in termini di punti percentuali, registrato per questa risposta da molti Paesi che nelle precedenti domande non si sono proprio dimostrati comprensivi dinanzi ai diritti arcobaleno, come a dire che l’omofobia calcistica è radicata/alimentata proprio all’interno del panorama sportivo e che gli appassionati sarebbero pronti a rivalutare i loro comportamenti e il loro pensiero nel caso in cui fossero proprio i club e le società a rivedere la propria mentalità. Ecco i dati: Israele 71%. Romania, 70%, Turchia 70%, Brasile 66%, Croazia 63%, Ungheria 61%, Polonia 52%, Indonesia 54%, Marocco 51%, Russia 40%, Egitto 33%, Giordania 30% Qatar 29%, Emirati Arabi 27%.
Il mondo del calcio sembra pronto ad affrontare, a faccia a faccia, uno dei suoi acerrimi e conosciuti rivali: l’omofobia. L’unico schema trionfante per vincere, in modo definitivo, questa partita è, nella vita come sul campo, il gioco di squadra.

Salvatore Paglia

2018 Calcio e gay: che cos’è cambiato?

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