Jozi Cats

La prima squadra di rugby gay del Sud Africa contro i pregiudizi

Per combattere i pregiudizi e l’omofobia i Jozi Cats, prima squadra di rugby gay del Sud Africa, e il pubblicitario Chris Verrijdt hanno creato una campagna reclutamento sportivi decisamente fuori dagli schemi. L’idea vede impegnati alcuni termini, utilizzati in modo offensivo, con i quali si etichettano i ragazzi omosessuali, successivamente sdrammatizzati (quindi resi nulli) attraverso l’uso della fotografia e con la complicità e la simpatica interpretazione di alcuni componenti della squadra. Lo scopo è doppio: mettere alla gogna alcuni dei più riluttanti stereotipi che ruotano attorno al pregiudizio e cercare nuovi talenti da inserire nel gruppo.
Teveshan Kuni, Presidente dei Jozi Cats dichiara: “Con quest’idea vogliamo solamente far capire alle persone che il rugby è uno sport che esige competenza, forma fisica, amore e dedizione, proprio come qualsiasi altra disciplina sportiva. Non conta con chi condividi la tua vita privata, ma l’atleta che sei in campo. In Sudafrica – continua il leader – molti giocatori non pensano di poter essere apertamente gay e atleti di rugby, ecco perché abbiamo fondato i Jozi Cats, per far capire che uno status non esclude l’altro. Il club è un luogo in cui si può praticare un rugby sociale e competitivo senza alcun tipo di preconcetto”. La campagna punta molto sull’ironia, i colori volutamente vivaci catturano immediatamente l’attenzione, mentre lo slogan ha quel tocco di provocazione che non guasta mai e recita: “Ci sei o non ci sei? A noi in realtà non importa se lo sei o non lo sei, abbiamo solo bisogno di giocatori”.
Il video del backstage ha fatto il giro del mondo e ha solleticato l’interessa della CNN che ha promosso l’iniziativa con una serie di servizi. Kuni, uno dei giocatori della squadra e protagonista della campagna fotografica nella posa “Pillow Biter”, ammette: “È importante trattare il tema dell’omosessualità e dell’omofobia in questo e nello sport in generale perché c’è ancora molta ignoranza, paura e congetture errate in merito”.