Home / Drag World / Nikita: la diva proibita
LVL Wedding

Nikita: la diva proibita

La Wanda Gastrica questo mese intervista per noi Nikita, regina incontrastata delle notti del centro Italia. Origini e calore pugliese trapiantati nel cuore dell'Umbria, ex monaco benedettino convertitosi al mondo della notte: questo è Michele Magno, in arte Nikita

IMG_0160Ciao Nikita, innanzitutto soddisfa la mia curiosità e spiegami come nasce il tuo nome d'arte?
Il mio nome d'arte diversamente da molte drag non è legato al proprio personaggio o al “battesimo” di altre colleghe che ti danno il nome. Nikita nasce nel lontano 1998 per gioco in un gruppo di ragazzi di Perugia volontari dell'arcigay Omphalos per animare la parte ludica delle serate.
Il mio nome deriva dall associazione della nota serie televisiva “Nikita Donna della notte” coinvolta a salvare e proteggere i più deboli, e dall' affetto e stima e voglia di assomigliare a mia cugina cubista e animatrice che si chiama Nikita.
Ecco come nasce il mio personaggio! Di cognomi ne ho avuti tanti…
Da qualche anno ho adottato artisticamente il mio vero cognome diventando per tutti Nikita Magno

Cosa spinge un monaco a lasciare l'abito talare per indossare un paio di tacchi?
In realtà quando ho fatto la scelta di diventare monaco liberamente e senza nessuna restrizione Nikita già esisteva. Don Pietro, così mi chiamavo, nasce nel 2002 e lo sono stato fino al 2005 grazie alla mia volontà di essere fedele ad una chiamata che credevo fosse mia ed una vocazione che mi apparteneva. La vita monastica è un percorso meraviglioso, una scuola di vita unica, una crescita umana senza misure, ma quando le forze e la libertà non ce l'hanno più fatta sono tornato nel mio mondo con serenità. Ancora oggi dico a me stesso e a tutti che sono stati gli anni più belli della mia vita e auguro a molti di vivere delle esperienze di vita così uniche.
Hai dei rimpianti o ti capita di ripensare a quel periodo?
Alcune volte sì… Perché lì hai tutto e nulla: è  la fede che ti fa essere felice in quel posto, ma grazie a Dio io oggi sono sereno,  felicemente fidanzato con una persona splendida e proprio il'altro giorno gli comunicavo che in alcuni momenti difficili vorrei ritornarmene in monastero . Ovviamente era una battuta: mi auguro che ora e per sempre il mio “monastero” sia il suo cuore…
IMG_0267
Che mondo hai trovato quando hai lasciato il monastero?
Quando ho lasciato il monastero ho avuto la fortuna di avere l'appoggio e la vicinanza di molti amici e conoscenti che mi hanno aiutato a reinserirmi anche nel mondo del lavoro. Infatti subito trovai lavoro come commesso in un negozio dove dopo qualche mese fui fatto responsabile e ripresi come Nikita le mie serate ludiche all' Omphalos e feste o private o eventi disco.
Cosa vuole comunicare il tuo personaggio?
Nikita vuole comunicare trasparenza, libertà, essenzialità di una drag queen innamorata del suo lavoro, ma prima ancora orgogliosa di se stessa e di ciò che è: un ragazzo gay, Michele, che grazie a Nikita riesce a comunicare tutto ciò. Sempre nelle mie serate ribadisco di non giudicare quello che siamo, ma di vedere in noi la ricchezza di un arte che è essere drag queen e che è diventata per molte di noi un lavoro. Io amo il mio lavoro e sono fortemente felice di farlo quasi in tutt'Italia con pubblico diverso. Molte volte penso che più che essere una drag queen sono Nikita, cioè un artista camaleontico che ama lasciare un segno non tanto con i lustrini o lo show, ma con un messaggio da portare: anche l'incontro con drag come me può cambiare la vita di una persona…

Sappiamo che sei molto attivo nel sociale e collabori con Omphalos. Come si vive la propria omosessualità in Umbria?
Devo molto all'Omphalos. O meglio devo tutto. Nikita nasce, cresce e si sviluppa sempre più grazie all'associazione che dal 98 mi dà la possibilità di esprimermi. Io sono la voce e il volto della nostra grande famiglia che coinvolge molti volontari, gruppi di lavoro, e anche la nostra serata ludica disco nata nel 2007, be queer, di cui io sono voce e resident. L'Umbria ha la fortuna di avere la nostra associazione: qui non tutti accolgono questa ricchezza. Io mi sento amata da Omphalos e sono molto stimata. C'è molto lavoro da fare e con la forza e amore che ci distingue non temiamo nulla. Omofobia e transfobia fuori da casa mia: questo motto l'ho creato io, lo gridiamo al be queer. E' il mio sogno per questa regione, per tutta l'Italia, per il mondo.

Se dovessi dare dei consigli ad un ragazzo che deve ancora fare coming out che cosa gli diresti?
Gli consiglierei di farlo senza paura di ciò che direbbero gli altri La nostra libertà non ha prezzo: essere se stessi è ciò che deve contare. Per noi stessi innanzitutto.
Io l'ho fatto, la mia famiglia mi adora, qualche parente  meno, ma come si dice al sud “a chi voooo”. Chi ti ama non ti giudica.

Dicci tre caratteristiche che una drag queen deve avere?
Personalità, umiltà ed evoluzione. Credo che ogni artista deve avere queste tre particolarità per avere un percorso sempre in salita e senza ostacoli.
Chi mi conosce mi descrive così. Tanto da voler continuare il mio percorso portando con me questi elementi. Si può cambiare trucco, abito, ma mai cambiare se stessi.

Il peggior difetto di una drag queen?
Il peggior difetto che vedo nel nostro mondo e sentirsi ciò che non siamo. Non vorrei dire ciò ad ognuno lascio immaginare, dobbiamo ricordarci di non perdere mai l'umiltà, di non volare alto perché non siamo premi Nobel, ma delle travelle, chi più chi meno fortunate. E tutto è di passaggio…

Come ti vedi tra dieci anni?
Vorrei essere sui miei palchi meno bella, ma sempre con l'amore e la voglia di esplicare il mio lavoro con passione.
Sarà ciò che il destino vorrà. Io di sicuro non mollo. Largo ai giovani, ma i giovani hanno bisogno di noi.
Un bacione dalla vostra Nikita, la diva proibita.

di La Wanda Gastrica

IMG_0278

Condividi
Senza Fronzoli Torino