Si sono conclusi con grande partecipazione a Roma i due giorni di incontri e dibattiti organizzati da Arcigay in occasione dei suoi 40 anni, focalizzati sul ruolo dello sport nel contrasto alle discriminazioni verso la comunità LGBTQI+.
L’iniziativa, coordinata da Marco Arlati, Segreteria Nazionale Arcigay con delega allo Sport, ha posto l’accento sull’importanza dello sport come strumento di inclusione e rispetto.
Sabato 27 settembre, presso The Social Hub, si è svolto il panel “Come è cambiato in 40 anni il racconto dello sport LGBTQI+ da parte dei giornalisti”, moderato da Marco Arlati. Tra gli ospiti Francesca Muzzi, giornalista del Corriere di Arezzo e autrice di “Giochiamo anche noi. L’Italia del calcio gay”, e Luca De Simoni, Coordinatore dell’Area Responsabilità Sociale della Lega Nazionale Dilettanti (LND), oltre a tutte le squadre LGBTQI+ di Roma e GayNet con la quale si è sviluppato una progettualità di formazione molto importante.

Nel dibattito sono emersi diversi temi chiave: la difficoltà del coming out in ambito sportivo, soprattutto nel calcio maschile, il bisogno di formazione nelle istituzioni sportive e nelle associazioni sportive dilettantistiche, e il ruolo fondamentale dei giornalisti nel raccontare gli atleti non solo per i risultati, ma anche come protagonisti di un cambiamento culturale. È stato illustrato il caso della pugile intersessuale Khelif come esempio di inclusione e attenzione alle diversità.
La riflessione si è estesa anche nello scenario internazionale, con preoccupazioni sulle leggi transfobiche negli USA in vista delle prossime Olimpiadi estive, e sulle future Olimpiadi invernali.

La due giorni si è conclusa domenica 28 settembre a Villa Osio con l’evento finale del progetto “Time Out” di Sportopolis, dedicato allo sport come potente strumento per combattere le discriminazioni della comunità LGBTQI+.
L’impegno di Arcigay per un mondo sportivo più inclusivo e rispettoso continua, con uno sguardo rivolto al futuro e alla promozione dei diritti.
Per info: arcigay.it