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Nozze, Unioni Civili e Mutui: ecco che cosa prevede la legge

Comprare una casa è il sogno di ogni coppia, ma negli ultimi tempi questo tipo di progetto è stato accantonato da molti sposi oggi questo desiderio può diventare realtà sfruttando il Fondo di Garanzia dello Stato. Quest’opportunità, come dice la parola stessa, concede garanzie per l’acquisto di un’abitazione, la ristrutturazione e l’efficienza energetica d’immobili non di lusso, da destinare a prima casa. Il Bonus Casa 2018 raggruppa diverse voci di spesa come l’imposta di registro, l’imposta ipotecaria /l’imposta catastale e il credito d’imposta. Analizziamo le singole voci. L’imposta di registro si riduce dal 9% al 2% quando si acquista da un privato oppure da un’impresa che vende in esenzione IVA. In questo caso il contribuente pagherà l’imposta non sul valore dell’immobile, ma sulla rendita catastale della casa. Viceversa quando la casa è comprata da un’azienda soggetta a IVA,
la tassa passa dal 10% al 4%. Passando all’imposta ipotecaria e all’imposta catastale, quando si acquista da privato o da azienda IVA esente, si avrà un costo fisso pari a 50€, inversamente quando si compra da un’azienda soggetta a IVA, il costo è di 200€. Chiudiamo con il credito d’imposta che offre la possibilità ai contribuenti che vendono e riacquistano casa entro 12 mesi, di sottrarre all’imposta da pagare l’importo di quella già pagata per la compravendita dell’abitazione precedente. Il Fondo, con una dotazione a regime di circa 650 milioni (che potrà essere incrementato con contributi di Regioni e altri enti/organismi pubblici), potrà offrire garanzie su finanziamenti ipotecari per un ammontare complessivo stimato in 20 miliardi di euro. La garanzia è concessa nella misura massima del 50% della quota capitale per un massimo di 250 mila euro. Per far domanda di accesso al Fondo è necessario compilare una specifica modulistica e rivolgersi ad un istituto di credito aderente (per trovarlo consulte il sito di Conap o Abi).
È bene precisare che anche in caso di ammissione alla garanzia del Fondo resta la facoltà dei soggetti finanziatori di erogare il mutuo e in caso di risposta positiva il tasso applicato e le condizioni del mutuo sono negoziabili con i finanziatori. Ulteriormente le banche s’impegnano a non chiedere ai mutuatari garanzie aggiuntive, non assicurative, queste ultime nei limiti consentiti dalla legislazione vigente, oltre all’ipoteca sull’immobile e alla garanzia fornita dallo Stato. Per chi non lo sapesse la Garanzia è a prima richiesta, diretta, esplicita, incondizionata ed irrevocabile ed è efficace a decorrere dalla data di erogazione del mutuo. Tenete bene a mente che i soggetti finanziatori sono tenuti ad assicurare la piena operatività della propria adesione all’iniziativa del Fondo entro 30 giorni lavorativi dalla trasmissione del modulo, a condizione che sia stato emanato da 30 giorni lavorativi il Manuale d’uso. È importante sapere che il richiedente, alla data di presentazione della domanda di mutuo, non deve essere proprietario di altri immobili ad uso abitativo salvo quelli acquistati per successione mortis causa, anche in comunione con altri successori, e in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli. Inoltre è bene sapere che l’immobile da adibire a prima casa deve essere ubicato in Italia, non deve essere o avere caratteristiche di lusso.
Giuseppe Maresca, capo della Direzione Interventi finanziari del Dipartimento del Tesoro, afferma: “Lo strumento nasce come stimolo per l’economia, con in più un’attenzione al sostegno alle famiglie, all’inclusione sociale (specie per i giovani e le fasce più deboli) e ai temi ambientali”. A proposito di fasce deboli tutti possono accedere al Fondo perché non sono previsti limiti di reddito, tuttavia, a fronte di più domande pervenute, la priorità spetta alle giovani coppie, ai giovani con lavoro atipico, alle famiglie monogenitoriali con un figlio minore a carico, agli inquilini di case popolari e a chi ha meno di 35 anni. Da questo incentivo non sono escluse le coppie di fatto (nei limiti di età sopra elencato da parte di almeno un coniuge) che potranno rientrare tra la schiera degli agevolati dimostrando la loro convivenza presentando il loro stato di famiglia che certifica che i due membri della coppia appaiono sul medesimo documento (atto da richiedere all’anagrafe del Comune di residenza). Per tutti l’immobile deve essere adibito a prima casa, non deve avere caratteristiche di lusso, non deve rientrare nelle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi). La residenza dell’intestatario deve essere spostata entro 18 mesi dall’acquisto (pena la decadenza dei benefici) nel medesimo Comune dove viene fatta e accettata la richiesta. È possibile rientrare in questo piano quando l’immobile si trova in un altro Comune dove però l’acquirente svolge una qualche attività (studio, volontariato…); è stato trasferito all’estero per ragioni di lavoro nel Comune dove ha sede l’azienda per cui presta servizio, o è un cittadino italiano che si è trasferito all’estero.
Per usufruire di questi privilegi l’immobile, inoltre, deve appartenere a queste categorie: A/2 (abitazioni di tipo civile), A/3 (abitazioni di tipo economico), A/4 (abitazioni di tipo popolare), A/5 (abitazioni di tipo ultra popolare), A/6 (abitazioni di tipo rurale), A/7 (abitazioni in villini), A/11 (abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi). La domanda accolta al Fondo garantisce un mutuo ipotecario sull’acquisto di una prima casa non superiore a 250.000 euro con tassi applicati e condizioni stabilite dalle singole banche entro i parametri predefiniti.

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