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Katy Perry: “Sono cresciuta in una famiglia e in una comunità omofoba, ma ne sono uscita”

katy-resize-2Nelle ultime settimane Katy Perry ha ritirato a Los Angeles, durante l’Human Rights Campaign Gala, il premio National Equality Award. Per chi non lo sapesse la Human Rights Campaign (HRC) è la più grande associazione lgbt d’America che vanta oltre 750.000 soci e sostenitori e lotta per garantire alla sua comunità la parità, mentre il National Equality Award è il premio, istituito dalla lega, che onora i modelli positivi che combattono a favore dell’uguaglianza e contro le diversità. La cantante è stata gratificata per l’impegno e il sostegno dimostrato durante le tantissime campagne per i diritti della comunità lgbt. La pop star, mentre ritirava orgogliosa il riconoscimento, ha voluto spendere qualche parola sul suo vissuto e precisamente è tornata indietro nel tempo ricordando gli anni della sua adolescenza trascorsi in un ambiente estremamente bigotto e parlando della sua vita e dalla formazione fortemente religiosa imposta dai suoi genitori e dalla sua comunità.
“Sono cresciuta in campi proconversione – afferma l’artista – , da bambina cantavo nel coro gospel e la sera pregavo affinché i gay diventassero etero. Le mie prime parole sono state “mamma” e “papi”, “Dio” e “Satana” e l’omosessualità era sinonimo dei termini “abominio” e “Inferno”. Poi, all’improvviso, ho trovato il mio dono e questo mi ha portato a conoscere persone fuori dalla mia bolla… e la bolla di fanatismo è scoppiata. Inizialmente – continua la musicista – ho dovuto lottare con la mia impostazione mentale, ma poi mi sono sciolta e sono andata oltre gli schemi che mi sono stati inculcati nella mia testa e ho scoperto che i gay non avevano nulla a che fare con ciò che mi era stato raccontato e che non avevo nulla da temere da queste persone perché erano le più libere, forti e accoglienti che io avessi mai incontrato. Oh mio Dio, che rivelazione! Ho imparato sulla mia pelle che non possiamo scegliere la nostra famiglia, ma la nostra tribù sì”. Poi conclude : “la comunità lgbt, mi ha aiutato a crescere, mi ha supportato, stimolato la mia mente e ha riempito il mio cuore di gioia e affetto”.
Correva l’anno 2008 quando la cantante con il brano “I kissed a Girl” stava per scalare le classifiche mondiali con un testo autobiografico, provocatorio e ammiccante dove svelava di aver baciato un’altra ragazza e che l’esperienza, contro ogni previsione, le fosse piaciuta. Recentemente Katy Perry ha dichiarato: “In quell’occasione sono andata ben oltre un bacio, ma non ho mai avuto il coraggio di parlarne perché non riuscivo a conciliarlo con la ragazza che era in me e che poco tempo prima cantava in un coro gospel. In quel periodo ho scoperto che la sessualità ha mille sfumature”.

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